Comunicato dal Telos sui fatti dell’8/01

Devastano e saccheggiano, ma non ci fermano (scarica il pdf)
Ennesima visita l’8 Gennaio 2008 per lo Spazio Occupato TeLOS. All’alba i soliti (ig)noti si sono

introdotti furtivamente all’interno dello spazio, e si sono prodigati in una azione di devastazione
minuziosa e ben congegnata, frutto probabilmente dei precedenti sopralluoghi di distruzione.
Gli infami, dopo essersi calati i passamontagna sulla faccia, ed aver distrutto tutto il distruttibile
(dal tetto, passando per i mobili, i libri, i computer, la cucina popolare, le sedie, i cavi elettrici, le
casse e gli strumenti musicali, le finestre, le porte, il bar e il frigorifero, senza tralasciare nulla di
intentato) hanno ben pensato di rubarsi il rubabile: due generatori di corrente, un cannone di aria
calda, un mixer, vari attrezzi da lavoro. Il messaggio è chiaro: pestare i piedi alla gente sbagliata
può essere molto pericoloso…
Alcune considerazioni sono necessarie, anche se oramai appaiono essere quasi del tutto superflue.
Innanzi tutto tiriamo un calcio definitivo alla squallida retorica del: e se occupassero casa tua?
Nonostante quanto scritto da qualcuno, è chiaro che lo stabile di via Concordia 2 non aspetta altro
che di essere abbattuto per lasciare spazio all’ennesima e squallida speculazione edilizia attuata dai
soliti noti: altri palazzi in una città oramai completamente priva di spazi verdi, spazi sociali, spazi
pubblici. Tutto il territorio vendibile è stato venduto, tutto il costruibile è stato costruito, tanto da
riuscire ad inventarsi un ennesimo ridicolo svincolo autostradale per dare altri terreni in pasto ai
palazzinari.
Poi, un appunto: gli squallidi, opportunisti, forcaioli, demagogici e falsi servi dei poteri forti che
non perdono occasione per infamarci, sono i mandanti ideologici di queste azioni, dato il loro
tentativo di criminalizzare la nostra presenza, giustificando ogni attacco a cui siamo stati soggetti e
chiedendo a gran voce polizia, manganelli e repressione. Vedremo le loro prese di posizione ora
che è sotto gli occhi di tutti quale è il vero volto di questa situazione.
Infine, vorremmo essere noi per una volta a proporvi di indignarvi, come sempre fanno quei
mendicanti di voti che troppo spesso vi infilate in qualche cabina elettorale per sostenere.
Vi chiediamo di indignarvi, perché stanno cercando di distruggere uno spazio autogestito che da
mesi cerca di svolgere attività sociali, politiche e ricreative, alla faccia di chi crede che bisogna
sempre pagare fior di quattrini per divertirsi, iscriversi ad un partito per fare politica, pregare in
qualche chiesa per cambiare le cose. Attività sempre auto-organizzate, che anche se alcune volte
avranno dato fastidio a chi crede che la città sia un luogo dove dormire tra una giornata di lavoro e
l’altra, hanno saputo coinvolgere decine di ragazzi in un progetto mai visto prima nel nostro
territorio.
Vi chiediamo di indignarvi per quello che succede a Saronno, fuori dal TeLOS. Ricordate come gli
sciacalli si sono gettati su di noi affamati e bercianti, contenti di avere una carogna fresca da
squartare e mostrare agli elettori? Ecco pronto il Problema e il Pericolo saronnese: uno stabile
abbandonato occupato e un po’ di musica nella notte. la Legalità infranta, l’Anarchia dietro l’angolo
(magari!) e il Sopruso dei malviventi anarchici e teppisti. Poi pare però che questi bravi signori dal
cuore d’oro e l’animo puro non siano stati in grado di dire una sola parola sui personaggi che
occupano la nostra città, devastano il nostro territorio e ogni giorno si arricchiscono alle nostre
spalle. Ovvio che non lo abbiano fatto, queste due categorie di persone, politicanti e imprenditori
mafiosi, vanno sempre, perlomeno, a braccetto. Ecco allora che si salutano, onorano e riveriscono i
peggiori personaggi immaginabili, dal passato inguardabile e dal presente intoccabile. E il filo
rosso che unisce la politica e il capitale, non per niente entrambi i termini fanno spesso rima con
mafia, è una costante oramai accettata e anzi spesso sbandierata, da chi spera di convincerci che
benefattori sono i capitalisti, beneficio è il commercio e vita è lavoro e consumo, senza troppe
domande, senza troppi perché.
Inutile anche dirlo: non siamo per nulla rassegnati, ma siamo invece già all’opera per risistemare il
sistemabile, recuperare il recuperabile, e riprendere le nostre numerose attività e lotte.

Territorio Libero Occupato Saronnese